Trasformare la gestione del rischio climatico con l'innovazione

Le istituzioni finanziarie affrontano rischi climatici significativi, con perdite previste per migliaia di miliardi entro il 2100 e un’esposizione fino al 30% dei portafogli di credito bancario europeo. L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha imposto l’integrazione del rischio climatico nelle valutazioni entro il 2025, adottando il Pilastro 3 dell’EBA insieme a un sistema di punteggio prudenziale ESG per la divulgazione dell’esposizione a eventi climatici estremi.

Meno del 23% delle perdite economiche totali causate dai disastri climatici nel periodo 1980-2020 sono state assicurate. Inoltre, l’ammontare delle perdite inattese per catastrofi naturali è compreso tra i 38 e i 58 miliardi di dollari all’anno. La ridotta capacità degli assicuratori di prevedere gli eventi climatici ha conseguenze importanti, come il deterioramento delle loro riserve di capitale.

Servendo come perno per vari settori e assicurando la continuità delle operazioni commerciali, la resilienza di queste reti di fronte ai disastri climatici è fondamentale. I loro guasti possono provocare conseguenze durature con impatti di vasta portata. Si stima che entro il 2050 il settore delle infrastrutture europee dovrà affrontare un costo medio annuo di 19,6 miliardi di euro legato agli eventi climatici.